Che tu abbia un e-commerce, un sito informazionale o personale, non puoi esimerti dal tracciare i movimenti e le azioni degli utenti che atterrano, soprattutto perché viviamo in un’epoca dove sopravvive chi più riesce a misurare le azioni e a correggere gli errori per raggiungere i risultati ottimali.
Cosa si intende per “tracciare gli utenti” ?
Registrare ed analizzare l’attività degli utenti che atterrano sul sito attraverso appositi pixel e software.
Tra gli obiettivi vi è sicuramente il data-driven marketing, ovvero una strategia di marketing volta a recuperare quante più informazioni possibile sugli utenti, in maniera tale da capire approfonditamente il proprio target e migliorare di conseguenza la mira nelle future azioni.
Tracciare gli utenti aiuta anche a migliorare la User Experience (UX) e la User Interface (UI); infatti attraverso strumenti che stiamo per analizzare assieme è possibile osservare i movimenti fisici di mouse, tastiera e dito (da mobile) dei nostri utenti e quindi capire dove la loro attenzione si sta spostando, vedendo ciò che gli interessa di più capendo così cosa spingere oppure ci può aiutare a capire ciò che si stanno perdendo e quindi rendere più visibile qualcosa che probabilmente non lo è.
Esempi lampanti sono le sezioni di una Home, le informazioni di una pagina prodotto, di un servizio o, in fine il percorso di checkout del nostro ecommerce.
Insomma osservare e “inseguire” l’utente è oggi il pane quotidiano per chi punta a rimanere al top; chi invece non utilizza queste strategie data-driven è destinato, con il tempo, a sparire.
Giungiamo al punto cruciale.
Esistono molti strumenti e practice più o meno tecniche che permettono di fare azioni e tracciamenti diversi tra loro.
E’ possibile, infatti, monitorare molti aspetti diversi delle azioni di un utente e dedicare ad ogni aspetto un suo strumento da integrare, le azioni tipiche da monitorare in genere sono le seguenti:
Andiamo ora ad Analizzare gli strumenti che dedichiamo ad ogni azione.
Praticamente la best practice per eccellenza per chiunque si avvicini al mondo dei data per il digitale.
Analytics è il software di tracciamento ed analisi del traffico per eccellenza, concesso gratuitamente da Google e si installa tramite shortcode prima della chiusura del tag <head> del nostro header.
Essendo Google il motore di ricerca più utilizzato nella stragrande maggioranza dei paesi al mondo, utilizzare il suo sistema di analisi del traffico viene naturale se non obbligatorio, poi dal momento che è gratuito ed accurato…
Praticamente tutto!
Però per comodità, e per chi si sta avvicinando al tracciamento, spiegherò solo alcune peculiarità.
Analytics permette soprattutto “un’analisi numerica” e statistica del traffico che raggiunge il sito, così come visualizzabile da questa view rapida qui sotto:
Quindi è perfetto per valutare tutti i KPI (key performance indicators) riguardanti il traffico.
Una volta generato un numero interessante di utenti è possibile suddividere questi ultimi sulla base di proprietà interessanti per la propria attività, come:
Dati demografici: nazione, città, sesso, età
Device utilizzato: quindi se mobile o desktop e quindi vedere in che percentuali così da ottimizzare il sito per il traffico giusto
Risoluzione del device: analizzando questo dato possiamo sapere come si comportano gli utenti in varie situazioni
WordPress rende sempre tutto più semplice rispetto a tanti altri CMS meno user-friendly.
Per installare Analytics su WordPress abbiamo le seguenti opzioni:
Hotjar è un software online che si integra in qualsiasi sito tramite uno script da inserire sempre prima della chiusura del tag <head> dell’header.
E’ tra gli strumenti più utili durante il lancio di un nuovo sito o in seguito a modifiche particolarmente importanti alla struttura, come un cambio di menu.
Le principali funzioni di Hotjar sono 3:
Le Recordings, sono le registrazioni video di ogni spostamento che l’utente fa con il mouse o con il dito all’interno del sito; quindi saremo capaci di vedere fisicamente avvenire questo.
Ovviamente ogni dato sensibile digitato dall’utente sarà criptato prontamente.
Le video-registrazioni sono utili per capire i percorsi logici e gli elementi che sceglie l’utente, in maniera tale da poter decidere poi cosa spostare o cosa mettere in evidenza; non solo, perché grazie ai percorsi che compie l’utente possiamo andare, sulla base di questi a formare una strategia di linkbuilding interna e quindi creare delle vere e proprie porte per facilitare la navigazione degli utenti e in seguito dei robots dei motori di ricerca.
Le Heatmaps invece, come suggerisce il termine, sono delle vere e proprie mappe di calore, ovvero delle instant del nostro sito sulle quali vengono evidenziate le aree che si sono “surriscaldate” di più in seguito allo sfregamento dell’utente o al suo continuo cliccare.
Anche in questo caso il fine più ovvio è quello di aiutarci a capire quali sono le zone “fredde” del nostro sito e quindi intervenire prontamente.
Funneling. Si tratta di una funzione simile ai “segmenti” di Google Analytics; ovvero delle registrazioni basate solo su percorsi da noi precedentemente previsti, quindi saremo noi a dire al programma di raggruppare in quei funnels solo le ricerche che hanno compiuto quel determinato percorso.
Strumento utilissimo per individuare i bug di “abbandono del carrello” e quindi di abbassamento del tasso di conversione.
Ecco di seguito un piccolo estratto rapido di ciò che fa Hotjar.
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